“Un decreto che esorta ciascuno a non rassegnarsi, invitando alla vera politica”
Dopo il riconoscimento ufficiale da parte della Santa Sede della “venerabilità” di Giorgio La Pira, la Fondazione La Pira esprime la propria gioia, il ringraziamento e un appello
Firenze – Nella mattinata del 5 luglio 2018, la Santa Sede ha pubblicato un bollettino ufficiale con il quale ha reso noto che il Santo Padre Francesco, ricevuto in udienza il Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la Congregazione a promulgare quattro Decreti, tra i quali quello riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio La Pira. In tempi eccezionalmente brevi si è giunti pertanto al tanto atteso pronunciamento conclusivo in merito al procedimento iniziato nel 1986 per l’iniziativa dei Padri Domenicani, dell’Istituto secolare dei Missionari della Regalità di Cristo e della Fondazione Giorgio La Pira, allora presieduta da Fioretta Mazzei, nell’ambito del quale la fase diocesana si era chiusa il 4 aprile 2005 e la documentazione trasmessa a Roma.
Ovviamente, è giorno di grande festa per la Fondazione La Pira, dalla quale il ringraziamento va innanzitutto a tre arcivescovi di Firenze: il cardinale Silvano Piovanelli, che aprì il processo diocesano, il cardinale Ennio Antonelli, che lo ha portato a termine, il cardinale Giuseppe Betori che ha seguito tutto l’iter romano fino alla sua conclusione. Un sentito ringraziamento va anche ai postulatori, Padre Innocenzo Venchi e il professor Vittorio Peri per la fase diocesana, e a padre Gianni Festa per la fase romana, così come a Maurizio Certini, infaticabile vice-postulatore. Un giorno di festa naturalmente anche per gli oltre cento associazioni e circoli che in tutta Italia sono intitolati a La Pira; una festa per la chiesa fiorentina e anche per tutti coloro, per fortuna molti di più di quanto non si creda, che si impegnano in politica perché “vogliono bene alle persone” come amava dire lo stesso La Pira.
Al di là della festa, occorre infatti ricordare che questo decreto ha la funzione di proporre l’esempio di La Pira, ora “venerabile”, (e l’esercizio eroico delle virtù, secondo definizione teologica) a tutti i cristiani, perché, come diceva La Pira, “la politica è un impegno di umanità e di santità“. L’impegno per combattere l’ingiustizia non è un optional: fa parte dei doveri fondamentali di ogni cristiano e di ogni persona umana. Quindi una grande responsabilità e un grande impegno, specie per chi ha avuto la grazia di conoscere La Pira da vicino. E pesanti come pietre sono le parole di Dom Helder Camara: “Nessuno ha il diritto di ascoltare La Pira ed accontentarsi di applaudirlo. L’unico omaggio che gli si può rendere consiste nel non risparmiarsi, nel rischiare, nell’adoperarsi perché la giustizia e l’amore aprano la strada alla pace… Colui che non vuole uscire dall’egoismo, dal perbenismo, dalla viltà non ha diritto di ascoltare La Pira!”.
La Fondazione La Pira coglie pertanto la gioiosa notizia per invitare tutti gli uomini di buona volontà impegnati nella società, ciascuno nel proprio ambito, a non rassegnarsi: è l’invito tracciato dalla vita di Giorgio La Pira ed è un invito alla politica, quella con la P maiuscola, come ha ricordato recentemente lo stesso Papa Francesco, cui nessun uomo che voglia amare può oggi sottrarsi.