L’identità religiosa di Firenze nel Novecento
Memoria e dialogo
Firenze, Polistampa 2001
Questo secondo volume della serie “I libri della Badia” curata dalla Fondazione La Pira affronta, attraverso una serie di saggi e di testimonianze, il tema della presenza di figure note e meno note di cristiani nella vita civile della Firenze del Novecento. E cerca di farlo non con l’atteggiamento – un po’ agiografico e un po’ nostalgico – di chi vuole riproporre esperienze del passato per fame discendere un pesante giudizio sul presente e fosche previsioni per l’avvenire, ma con l’intento di provocare una riflessione seria, nel mondo cattolico ma non solo in esso, su quanto oggi queste esperienze possono insegnare. Se cioè sia possibile, se sia auspicabile, e come hic et nunc una presenza e un contributo – dato dacristiani e non in quanto cristiani – alla vita culturale e politica della comunità civile.
I contributi che costituiscono questo libro hanno un duplice carattere: nella prima parte pubblichiamo saggi articolati e analisi che affrontano i vari aspetti del tema in una complessiva riflessione storica; la seconda parte ospita testimonianze su vicende o presenze più direttamente legati all’esperienza e al vissuto degli autori. Ci è parso infatti che i due punti di vista si completassero e si arricchissero a vicenda e contribuissero insieme a stimolare la riflessione e il dibattito.
Il volume è concluso dal testo dell’intervento che il Senatore Oscar Luigi Scalfaro fece in occasione di un convegno che la Fondazione La Pira organizzò su questo tema: un intervento che sintetizza efficacemente il tema proposto. E che d’altra parte spiega anche, a partire dalla singolare esperienza di un cristiano che ha vissuto da protagonista le vicende della nostra storia repubblicana, le ragioni stesse per cui una Fondazione che ha per scopo l’approfondimento del pensiero e dell’opera di Giorgio La Pira ha ritenuto di riproporre oggi questi argomenti all’attenzione di tutti.
Il volume contiene interventi di:
Vittore Branca, Bruna Bocchini Camaiani, Lorenzo Del Zanna, Luciano Martini, Piero Roggi, Ettore Bemabei, Antonio Paolucci, Clemente Zilieri Dal Verme, Giulio Conticelli, Raffaello Torricelli, Anna Spatola, Leonardo Domenici, Mario Primicerio, Silvano Piovanelli, Oscar Luigi Scalfaro.
Contemplando la “Firenze essenziale”, con la sua Cattedrale e le sue basiliche, i suoi monasteri, il suo Palazzo della Signoria, la sua poesia, la sua arte e le sue botteghe artigiane, vedemmo quasi plasticamente che la crisi del tempo nostro aveva ben altre dimensioni che non quelle solamente economiche, o sociali, o politiche.
La radice ultima e la dimensione vera della crisi del tempo nostro andava ricercata altrove: in gradini ben più alti di quelli che la produzione ed il lavoro ed i problemi sociali e politici occupano nella scala dei valori umani. Si trattava di crisi delle “soprastrutture”, come è stato detto con espressione significativa. Si trattava, se così mi è permesso di dire, della “crisi di Dio”: della radicale esclusione di ogni valore trascendente nella scala dei valori dell’uomo.
Giorgio La Pira, 1955